Settembre 2018


Cari amici,

vi scrivo con un po’ di ritardo dopo la pausa estiva, e me ne scuso. Il mese di settembre è scorso senza questioni particolarmente significative in sala rossa, salvo un’impennata verso la fine circa la mancata candidatura olimpica e i costi relativi allo staff della Sindaca Appendino. Al momento sono in corso discussioni riguardanti le conseguenze a livello comunale di manovre volute dal governo centrale; tra questi l’emendamento al decreto Milleproroghe che congela sino al 2020 i finanziamenti sul Bando Periferie. Per i comuni della regione sono a rischio 225 milioni, mentre sembra che dovrebbero essere salvaguardati i 18 milioni assegnati a Torino. A livello di Città Metropolitana rischiano di saltare 93 milioni, stoppando anche co-finanziamenti da parte di privati. Abbiamo presentato un ordine del giorno per chiedere alla Sindaca di ribadire la contrarietà a questa misura al Governo.

Analogamente mi sono mosso insieme alla collega Tisi presentando un atto che evidenzia l’impatto che avrà su Torino l’applicazione del Decreto Sicurezza voluto da Salvini, in quanto aumenterebbe enormemente il numero di clandestini incrementando situazioni di illegalità, ma di questo vi relazionerò nel prossimo resoconto per darvi conto della discussione in Consiglio ancora da svolgersi.

Di seguito una breve sintesi dei principali argomenti trattati.

MANUTENZIONE DELLE STRUTTURE COMUNALI

Il ponte di Genova è crollato, trascinando nelle macerie la vita di 43 persone e rendendo drammaticamente attuale il tema della manutenzione e della sicurezza.

I Comuni sono stati chiamati a compilare di fretta un quadro dello stato di salute delle loro opere, peraltro con criteri poco omogenei che denunciano la mancanza di una politica organica sulla mobilità a livello nazionale. Secondo il lavoro svolto dagli uffici, a Torino sono “sorvegliati speciali” il viadotto del Pino (alcuni interventi sono stati fatti, ma servono ancora 2,5 milioni), il sottopasso del Lingotto e le passerelle pedonali di corso Unità d’Italia e corso Toscana.

Il fabbisogno valutato è di quasi 25 milioni di euro in cinque anni per lavori di adeguamento e risanamento di ponti e sottopassi, mentre per la manutenzione ordinaria servirebbero almeno 600 mila euro l’anno: quest’anno sono inseriti a bilancio 282 mila euro, meno della metà. Bisogna insistere con un piano serio di investimenti a livello nazionale.

OLIMPIADI INVERNALI 2026 E SVILUPPO DI TORINO

La definitiva esclusione di Torino dalla candidatura olimpica è il suggello dell’immagine di una giunta che non sa governare, perché incapace di visione ed ostaggio della sua stessa maggioranza. Sulle olimpiadi Appendino ha rifiutato il dialogo con le altre forze politiche e non si è confrontata con le espressioni del territorio, preferendo dare ascolto ad una base contraddittoria, che ha partorito tentennamenti e mai ha messo entusiasmo. E’ stata arrogante ed ha portato avanti con leggerezza una partita che poteva essere occasione di sviluppo per la città e per le valli, invece rischiamo un triste isolamento confinati nel nostro angolo nord-occidentale, in nome di una decrescita infelice che non si capisce a chi gioverà.

Ovviamente non ricadono su Chiara Appendino tutte le responsabilità del declino della città, ma lei ci consegna l’immagine di una città ferma, incapace di gestire i suoi problemi, dall’anagrafe in tilt alle code agli sportelli delle GTT, soprattutto una città incapace di idee e strategie. Inoltre la sindaca ha dimostrato di contare ben poco a livello nazionale, ha chiamato Grillo e Di Maio a Torino per darle manforte nel gestire una maggioranza recalcitrante su cui non ha più carisma, ma poi questa l’hanno lasciata sola nel momento che contava, e il Governo ha guardato ad est di Milano.

La sua Giunta non è da meno: il vicesindaco Montanari si è rammaricato dell’esclusione di Torino, peccato avesse inizialmente detto apertamente di essere contrario all’evento. In recenti occasioni se l’è anche presa con i privati che non investono sulla città: forse un amministratore dovrebbe stimolarli e cercarli, proponendo piani e strategie. A questo proposito è stata discussa un’interpellanza sul progetto “Open for Business”, progetto ideato per delineare obiettivi strategici di medio-lungo periodo ed attrarre risorse. Peccato che il coordinamento del progetto fosse in carico al capo di gabinetto Paolo Giordana, lo stesso che abbiamo perso per strada alcuni mesi orsono, indagato per Piazza San Carlo e per la squallida vicenda della multa tolta ad un amico. #Onestà!

COSTI STAFFISTI

Appena insediata la Sindaca ha promesso che avrebbe tagliato del 30% i costi della politica creando un fondo da 5 milioni di euro per i giovani disoccupati. Appendino ha risposto in aula ad un’interpellanza generale da me presentata per verificare come stesse attuando questo risparmio, snocciolando dati non corretti per 2 ragioni, una di carattere formale e una di carattere politico.

Sotto il profilo formale ha considerato costi “politici” voci che invece riguardano la normale amministrazione della Città, conteggiando ad esempio il costo del Direttore Generale, figura a cui lei ha rinunciato, o la cessata funzione di dirigenti a contratto assunti dalla precedente Giunta. Il Direttore generale non ha funzioni politiche, coordina risorse e attività del Comune, così come succede a Roma, Milano, Napoli. Lei aveva concentrato molte di queste funzioni in capo al suo capo di gabinetto Paolo Giordana, lo stesso di cui sopra che è stato successivamente giubilato. Anche sulla dirigenza questa amministrazione non è stata poi così virtuosa, avendo deliberato che i dirigenti possono sommare premi di produzione per le posizioni assunte ad interim: in pratica ad un dirigente che riveste più funzioni vengono riconosciuti più premi per il coordinamento di altre unità, ovvero per coordinare sé stesso. E questo incide eccome, essendo una cinquantina le posizioni ad interim o a scavalco indicate sull’organigramma della Città.

Per quanto riguarda gli staffisti assunti esternamente all’ente, per stessa ammissione della Sindaca i costi aumentano rispetto alla precedente amministrazione. E come sono stati scelti? Direttamente senza alcuna selezione pubblica, così come i collaboratori interni, nonostante in campagna elettorale si fosse detto di far ricorso a competenze specifiche e meritocrazia.

Questo mi sembra rilevante sotto il profilo politico: Appendino ha affollato i suoi uffici aumentando di un’ottantina di dipendenti l’organico del suo gabinetto e concentrando circa 300 persone su una dozzina di segreterie (Sindaca più 11 Assessori). Questo mentre le Circoscrizioni ed altri Servizi lamentano mancanze di personale, con una mancanza di buon servizio reso ai cittadini come nel caso delle code all’anagrafe per il rilascio della Carta d’Identità Elettronica o la chiusura parziale di alcune biblioteche civiche. Ci spiega che ciò deriva da una riorganizzazione degli uffici che ha comportato di accorpare centralmente alcune funzioni, ma in realtà la scelta di trasferire risorse verso gli uffici centrali risponde alla necessità di aumentare il suo consenso interno ed evidenzia l’incoerenza di un’Amministrazione che da sempre ha ribadito l’attenzione all’innovazione ed alla riduzione degli sprechi, poi affolla gli uffici centrali.

DULCIS IN FUNDO

In occasione della edizione 2017 di Torino Spiritualità, avevo chiesto di dedicare un evento ai detenuti del carcere cittadino. Quest’anno, insieme alla direzione del Circolo dei Lettori ed alla Garante delle persone private della libertà, abbiamo organizzato il 1° ottobre un interessante incontro con lo scrittore Edoardo Albinati (premio Strega 2016) presso il carcere Lorusso e Cutugno, dal tema “Leggere e scrivere serve a qualcosa?”. Hanno partecipato circa 350 detenuti e detenute, insieme ad una parte di pubblico esterno, che hanno animato un vivace dibattito con Albinati.

Sul tema del Carcere e del suo rapporto con la città torneremo a discutere il 30 ottobre al Circolo dei Lettori, chi è interessato può scaricare qui il programma dell’incontro.

Al solito segnalateci impressioni, suggerimenti e richieste a questi indirizzi:

scrivi@francescotresso.it

listacivica@comune.torino.it

Vi tengo aggiornati, a presto

Francesco


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