Ottobre 2018


Cari amici, in questi giorni contrassegnati da situazioni drammatiche legate alle alluvioni, è d’obbligo una riflessione sulla necessità di potenziare una seria pianificazione a livello sovracomunale, con maggiori controlli e con meno ipotesi di condoni all’orizzonte.

E poi destinare risorse importanti da parte del governo, istituire fondi regionali ad hoc per interventi urgenti di manutenzione e di contrasto del dissesto idrogeologico nei nostri territori, creando posti di lavori più che reddito di cittadinanza.

A fronte di queste considerazioni, le vicende torinesi appaiono meno rilevanti, anche se qualcosa di significativo si muove in termini di volontà della cittadinanza di esprimere il dissenso verso un’amministrazione che non dimostra lungimiranza nelle scelte e perde occasioni per il territorio, dalle olimpiadi alla TAV.

In questo senso invito caldamente tutti a venire alla manifestazione promossa da “Sì, Torino va avanti” che si terrà sabato 10 novembre alle ore 11 in Piazza Castello.

Il 27 ottobre ho partecipato ad un convegno a Verbania, organizzato insieme alle liste civiche lombardi e ligure (scarica qui il programma del convegno Passaggio a Nord Ovest). L’obiettivo è stato quello di riproporre una linea politica partendo dall’esercizio del dovere civico e dalla partecipazione attiva dei cittadini, creando una rete di movimenti civici su tematiche di interesse comune a livello sovra-regionale. In questo senso si è parlato di competitività dei territori e di come la logistica e i trasporti siano il volano per svilupparla. Chi è interessato può scaricare qui la traccia del mio intervento, vi terrò aggiornati sugli sviluppi di questo coordinamento con le altre realtà regionali.

Di seguito una breve sintesi dei principali argomenti che mi hanno visto impegnato in Consiglio nel mese di ottobre.

 

TAV

Lunedì 29 è stato discusso in Consiglio un Ordine del giorno contro la TAV presentato dalla maggioranza 5S. Si sono presentati in Comune i rappresentanti delle categorie produttive, in prima fila Api, Ascom e Unione Industriale, ma anche i sindacati: tutti hanno chiesto di rimandare la votazione dell’atto, discutendone prima con le espressioni del territorio. Come forze di minoranza abbiamo sottolineato il fatto che in aula non ci fosse Appendino, e su un tema come questo la Sindaca deve metterci la faccia. Per protesta abbiamo esposto dei cartelli, e il giovane Presidente Versaci ci ha espulso dall’aula (le espulsioni sono sempre un segnale pericoloso…).

La situazione è il paradigma del momento che attraversa la città: una sedia vuota, una sindaca assente, una città senza un riferimento. La richiesta al governo di sospendere l’avanzamento della TAV non rispecchia la volontà della città: un film già visto di recente, in occasione della mancata candidatura olimpica, quando per tenere buoni i suoi Appendino ha avvallato atteggiamenti contraddittori che hanno penalizzato Torino lasciandola sempre più isolata.

E’ proprio questo, il tema dell’isolamento, che sembra essere diventato il leitmotive di questa giunta, incapace di avere visioni di respiro per la città, schiava di preconcetti ideologici nel nome di una decrescita infelice e, temo, succube di accordi politici a livello nazionale che vedono sacrificato il Nord Ovest a favore di altri progetti, come TAP e Terzo Valico, di traino per il Lombardo-Veneto. L’atteggiamento di Appendino conferma l’incapacità di rilanciare il nostro territorio in una chiave europea, dando il colpo di grazia a Torino che rischia di essere tagliata fuori dal corridoio mediterraneo europeo e privata dal suo ruolo storico di connettore con la Francia e l’Europa Occidentale. Sulla TAV è complesso confrontare dati tecnici attendibili e farsi un’idea precisa; la mia posizione favorevole è sintetizzabile in 4 punti:

1) L’interscambio economico tra l’Italia e l’ovest europeo è consistente ed in crescita, ecco perché l’Unione Europea considera la Torino-Lione una tratta fondamentale della rete europea e ha deciso di contribuire in maniera importante, finanziando il 40%, i costi di realizzazione.

2) L’attuale galleria (inaugurata nel 1871) è obsoleta, insicura ed inadeguata, e non consente un servizio ferroviario efficiente e competitivo. Oggi la possono percorrere solo mezzi corti e leggeri, quindi fuori mercato, con costi per tonnellata trasportata doppi rispetto a quelli che si avrebbero con la realizzazione della TAV.

3) Sotto il profilo ambientale è grave l’impatto dovuto all’aumento dei TIR sulla rete autostradale: quasi 3 milioni di TIR ai valichi tra Italia e Francia, +12,7% negli ultimi 4 anni, mentre ai valichi con la Svizzera i TIR transitati sono meno di 1 milione e sono diminuiti del 9%.

4) L’Europa ci chiede obiettivi precisi, per arrivare a pareggiare il trasporto ferroviario delle merci rispetto a quello su TIR nel 2050. Oggi però solo il 7,7% del traffico complessivo verso la Francia è su ferro, contro il 92,3% su gomma. Da qui la necessità di avere nuove infrastrutture adeguate, mica solo in Val di Susa: infatti sono una decina i tunnel di base ferroviari che si stanno realizzando su tutto l’arco alpino. Il tunnel del Brennero, quello che il Ministro Toninelli crede esista già, costa 8,5 miliardi di euro, ma nessuno protesta.

E poi ricordiamoci che abbiamo siglato un trattato internazionale, il che comporta dei vincoli: è un percorso avviato da anni che non si cancella con un tweet del Ministro. E neanche vale il fatto che non siano previste delle penali: se hai firmato accordi e ricevuto fondi vincolati per quello scopo, qualcuno te ne chiederà conto.

Il Consiglio Comunale ha approvato quindi un atto che allontana ancora un po’ di più Torino ed il Piemonte dall’Europa, in perfetta sintonia con l’operato del governo.

 

ORDINE DEL GIORNO SUL DECRETO SICUREZZA

Il Consiglio Comunale di Torino ha approvato a maggioranza l’Ordine del Giorno che ho presentato insieme alla collega Elide Tisi, che impegna la Sindaca a richiedere al Ministero Salvini di sospendere gli effetti del Decreto Legge Immigrazione e Sicurezza, per ridiscuterlo insieme agli Enti Locali. Il Decreto è poi stato approvato in Senato in questi giorni, con il voto compatto della Lega e di quasi tutti i senatori 5S, e dovrà ora essere ratificato in Parlamento. L’approvazione dell’atto in Comune, col voto favorevole della maggioranza pentasellata e della Sindaca Appendino (questa volta presente), evidenzia la poca coerenza del movimento, e quanto meno richiama il fatto che la proposta non sia stata concertata con gli enti locali.

Il Decreto infatti rischia di vanificare i percorsi di integrazione già avviati, aumentando le condizioni di illegalità in cui molti migranti si verranno a trovare, rendendo precario il diritto d’asilo e la cittadinanza. Alla base del Decreto l’eliminazione del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR), che in questi anni ha sviluppato le esperienze più significative e trasparenti del sistema di accoglienza, a favore di quello dei Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS), che invece è stato oggetto di malversazioni importanti (v. processi per Mafia Capitale). A Torino e nelle altre città dove è stato attivato, lo SPRAR ha saputo creare rapporti virtuosi tra enti pubblici, realtà dell’accoglienza, economia del territorio e società civile, favorendo l’inserimento di molte persone e impiegando con trasparenza le risorse a disposizione. Infine l’abolizione della protezione umanitaria farà aumentare significativamente il numero delle persone irregolari (circa il 50% dei rifugiati ricade in questa categoria), perché rimpatriare queste persone non è né facile né conveniente, oltretutto in assenza di accordi bilaterali con i paesi di origine.

 

PIAZZA SAN CARLO

Insieme agli altri capigruppo di minoranza ho presentato una mozione per chiedere che la Città di Torino si costituisse parte civile nel processo che si è avviato il 23 ottobre scorso e che riguarda il ferimento di oltre 1500 persone e la morte di Erika Pioletti. Sono quindici le persone indagate, tra di loro la sindaca Appendino, il suo ex capo di gabinetto Paolo Giordana e l’ex questore di Torino Angelo Sanna. La mozione aveva lo scopo di tutelare la Città rispetto ai danni che ha subito in termini di cittadini feriti e di risarcimenti alle persone coinvolte, oltre che d’immagine. Questo ovviamente senza esprimersi sulle responsabilità che verranno accertate. Non è una novità, Torino si era già costituita altre volte parte civile ad esempio in occasione del processo Tyssen, ma in questo caso sono prevalse ragioni politiche legate alla delicatezza che la Sindaca stessa è co-imputata, per cui la maggioranza ha stoppato l’atto senza lasciarlo votare in sala rossa.

 

DULCIS IN FUNDO

Buona partecipazione all’incontro “Carcere e città: costruire un sistema di relazioni”, che ho organizzato al Circolo dei Lettori il 30 ottobre. Molti gli stimoli di riflessione proposti dai relatori, Davide Petrini, Monica Gallo e Domenico Arena. Ripeteremo l’incontro sul territorio e in particolare alle Vallette, per parlare del carcere ai cittadini che convivono con questo “quartiere di Torino”.

 

Al solito segnalateci impressioni, suggerimenti e richieste a questi indirizzi:

scrivi@francescotresso.it

listacivica@comune.torino.it

 

Venite alla manifestazione promossa da “Sì, Torino va avanti”, sabato 10 novembre alle ore 11 in Piazza Castello, dobbiamo essere in tanti!

 

A presto,

Francesco


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