Marzo 2017


Cari amici,

il mese di marzo è stato incentrato sulle questioni relative al bilancio previsionale per il 2017, che la Giunta ha presentato a metà mese insieme al DUP (Documento Unico di Programmazione) ed al Programma annuale (lo aspettavamo da settembre scorso, è il documento che riporta gli indirizzi programmatici dell’l’Amministrazione).

Attualmente il bilancio è in discussione nelle diverse Commissioni Consiliari, in cui ciascun Assessore illustra le voci di sua pertinenza; quindi verrà discusso ed approvato con eventuali emendamenti nei Consigli Comunali che seguiranno dopo Pasqua.

Sicuramente non è semplice far quadrare i conti per una città come Torino, che detiene lo scomodo primato del più alto livello d’indebitamento delle principali città italiane, tuttavia la mia impressione è che questo bilancio si caratterizzi per un certo livello di approssimazione e per una mancanza di visione politica chiara.

Molte misure vengono rimandate a possibili futuri assestamenti senza però che ci sia  alcuna sicurezza sul poterle finanziare; l’impianto complessivo non tutela le necessità delle persone con maggiori difficoltà economiche, penalizza significativamente la cultura e applica pesantemente il principio di fare cassa con l’urbanistica e con i tanto vituperati (ma solo in campagna elettorale) supermercati. Come minoranze abbiamo presentato un ricorso al TAR, di cui vi fornisco sotto i dettagli.

Di seguito riporto una sintesi di alcuni aspetti discussi: al solito segnalatemi impressioni, suggerimenti e richieste a questi indirizzi:

scrivi@francescotresso.it

listacivica@comune.torino.it

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Tributi e tariffe

Prima della presentazione del bilancio è stata discussa in Consiglio una delibera relativa ai tributi ed alle tariffe. La TARI (la tassa raccolta rifiuti) aumenta indistintamente per tutti (dello 0,9% per le famiglie e dello 0,42% per le attività non domestiche), mentre diminuisce sensibilmente (del 10%) per gli ambulanti dei mercati, una delle categorie con i più alti tassi di evasione ma elettoralmente vicina al Movimento 5 stelle.

Sempre in tema di TARI non sono stati garantiti sgravi per le categorie di cittadini meno abbienti (si calcola fossero 60-70.000 famiglie negli anni scorsi), così come per le associazioni, rimandando a possibili successivi assestamenti la possibilità di applicare detrazioni che prima venivano applicate.

Parcheggi per residenti (strisce blu) e ZTL

La stessa delibera relativa alle tariffe ha sancito il principio che l’abbonamento annuale per il parcheggio auto nella sottozona di residenza venga differenziato in base al reddito (secondo attestazione ISEE). Così come proposto non mi sembra un principio perequativo, perché di fatto non abbassa i canoni per le fasce di reddito più basse mentre quadruplica quelli per la categoria ISEE più alta: in pratica si tratta di una tassa patrimoniale. A fronte di questo aumento ho proposto di lasciare una quota di posti auto dedicati ai residenti, come succede ad esempio a Milano, ma il mio emendamento non è stata accolto. Anche il costo dei contrassegni per l’area ZTL è quadruplicato, colpendo unicamente i cittadini del centro (guarda caso la parte di città dove il M5S non è stato il più votato).

Tagli alla cultura

Forse è un problema culturale: nel 2011 si riuscì a scongiurare gli annunciati tagli attivando manifestazioni di ogni genere, forti di una considerazione: la cultura non si taglia. Il bilancio presentato dalla Giunta prevede un taglio di circa 6 milioni su un investimento già di per sé abbastanza misero, che incide meno del 3% sul totale.

Se, dopo la vocazione industriale, Torino vuole tendere a quella ricettiva e culturale, non è certamente questo il modo per riuscirci; una città che non investe sulla cultura è una città perdente e non ha futuro. Il forse è di troppo: è un problema culturale.

Oneri e supermercati

Il bilancio prevede di fare cassa con 44 milioni provenienti da oneri di  urbanizzazione, grazie a 15 nuovi supermercati: complessivamente si tratta di una superfice commerciale pari a circa 11 volte Piazza San Carlo. Non che proprio ne sentissimo l’esigenza, almeno servissero ad evitare tagli importanti come quelli sulla cultura.

Ciò che più inquieta di quest’uso spregiudicato degli oneri è che si tratta di entrate estremamente incerte: dei complessivi 21 nuovi interventi programmati dalla giunta Appendino, ad oggi (e siamo ad aprile) non è stato ancora rilasciato neanche un permesso di costruire, per cui è ragionevole pensare che buona parte di questi oneri non si incasseranno nel corso dell’anno e potrebbero causare un debito fuori bilancio. Nei cinque anni dell’amministrazione precedente, in media gli oneri hanno prodotto cifre pari alla metà della somma indicata dalla sindaca quest’anno. Inoltre l’85 % di questa cifra (cioè 36 milioni) sono stanziati per le spese correnti, come manutenzioni e contratti di servizio, secondo un pratica da sempre contestata dalla Corte dei Conti proprio perché si tratta di entrate non certe e una tantum, che non è detto si potranno riprodurre negli esercizi successivi. Non resta che auspicare che tutte le speculazioni proposte vadano a buon fine…

Tagli alle scuole dell’infanzia paritarie

Tra i tagli più consistenti del bilancio c’è quello del 25% previsto per le scuole dell’infanzia paritarie (cattoliche ed ebraica): una scelta che incide drasticamente su ben 55 scuole che ospitano più di 5.000 bambini, cattolici e non, e su un servizio educativo strettamente complementare a quello delle scuole comunali. Tutto questo sebbene il costo annuo sostenuto dalle casse del Comune per ogni bambino che va alle paritarie sia un decimo di quello sostenuto per il bambino che va alle comunali (600 euro/anno contro 6.000) e senza dimenticare che tra questi 5.000 bambini ci sono quote significative di bambini stranieri e disabili, per i quali la scuola dell’infanzia rappresenta un importante veicolo di integrazione.

Ricorso al TAR

Rispettare regole democratiche nei lavori del Consiglio Comunale: questo, in estrema sintesi, il messaggio che si è voluto dare presentando un ricorso al TAR in cui tutte le forze di minoranza contestano il percorso con cui la Giunta ha voluto approvare una delibera di indirizzo per la redazione del bilancio.

Tutti e 8 capigruppo ci siamo trovati d’accordo nel contestare il metodo adottato, che ha escluso il normale dibattimento in Commissione della Delibera, appellandosi ad un criterio di urgenza quando invece i tempi per un normale iter approvativo erano compatibili. Il fatto è ulteriormente grave se si considera che la Delibera in questione, avallando l’utilizzo degli oneri di urbanizzazione per la chiusura del bilancio, ha annullato una mozione votata pochi mesi prima in cui i consiglieri di maggioranza chiedevano alla Giunta di impegnarsi esattamente all’opposto, ovvero a non utilizzare questi oneri per finanziare la spesa corrente del Comune di Torino.

Abbiamo voluto dare un segnale chiaro e compatto che il rispetto delle regole democratiche viene prima ancora del posizionamento politico: il fatto che la Giunta possa contare su una maggioranza assoluta (elemento di novità nel panorama politico torinese) non significa che, sebbene in minoranza, ognuno di noi non rappresenti con pari dignità una parte di cittadini dai quali è stato eletto.

Dulcis in fundo

Nelle pieghe del bilancio si trova una piacevole sorpresa: tra le attività culturali sono stati stanziati 600 mila € destinati all’acquisto di nuovi testi per le 13 biblioteche civiche torinesi. Erano circa 2 anni che non si procedeva all’acquisto di libri, questo ha creato un gap che sarà difficile colmare con questa misura, ma è un buon segnale.

Le biblioteche offrono servizi differenziati che non si limitano al prestito di libri, ma propongono corsi di lingue e molteplici iniziative culturali ed artistiche: costituiscono un fondamentale presidio del territorio.

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Vi allego il programma del secondo appuntamento della Scuola di politica di Cantiere Civico: giovedì 20 aprile alle ore 18.00 si parlerà de IL PARLAMENTO, con Anna Maria Poggi e Bruno Mellano. E’ un incontro interessante, vi aspetto numerosi!

A tutti voi i miei migliori auguri di Buona Pasqua, a presto, vi tengo aggiornati.

Francesco

mariarosa.tropea@comune.torino.it

mario.gallo@comune.torino.it

francesco.tresso@comune.torino.it


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