- 23 gennaio, 2019
- Il mio impegno
GAZEBO GIARDINI SAMBUY

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Immobilismo assurdo
All’inizio di settembre 2018 la Giunta approva la delibera “Piazza Carlo Felice. Giardino Sambuy. Accessione gazebo. Approvazione” che stabiliva, fra l’altro, di affidare il gazebo alla Circoscrizione 1 previa la messa in sicurezza del fabbricato con un massimo di spesa di 60.000 euro. Stiamo parlando di un fabbricato di 60 metri quadri. Piano terra. Non di un edificio di più piani.
Quel gazebo ha una storia che ormai è ventennale perché nasce nel 1998 su iniziativa, questo sì è un esempio di bene comune, di partecipazione attiva, dei commercianti che dicono: “Vogliamo cercare di dare un presidio a quell’area“, che è la vetrina, è la porta di Torino quando uno esce da Porta Nuova, con la piazza Carlo Felice che purtroppo è stata negli anni oggetto di un degrado sociale e culturale di vario tipo.
Si sono organizzati dei concerti insieme al Conservatorio, dei reading fatti nell’ambito del Salone Off del Salone del Libro, interventi di bookcrossing, artisti di strada che si sono esibiti, Artissima.
È stato sicuramente un luogo ed uno strumento di sensibilizzazione sull’educazione e sull’alimentazione consapevole, in corrispondenza anche dei mercatini che avvengono lì ogni mese, un eccezionale strumento di inclusione sociale.
Dopo 4 mesi di assoluto immobilismo, ho presentato l’interpellanza “GIARDINO SAMBUY: È PIÚ INGOMBRANTE LA SUA PRESENZA O DECIDERE COSA FARNE?”. Un mese dopo, nel Consiglio Comunale del 21 gennaio, quindi a 5 mesi dalla delibera di Giunta, l’assessore Rolando nel rispondere all’interpellanza afferma che sono in corso le valutazioni sulla struttura.
Non sono bastati 5 mesi per redigere una certificazione (sugli impianti elettrici per intenderci) ai fini della sicurezza. Ma cosa dobbiamo fare? Un’analisi costi e benefici anche sul gazebo Sambuy?
E con questa assurda affermazione, sottolineata nella mia replica, confermo che rimango in attesa di sviluppi.