Emergenza COVID-19


Giusto chiedere responsabilità, ma non solo ai cittadini

La gestione del Covid si manifesta oggi in tutta la sua gravità: dei circa 1600 posti aggiunti in terapia intensiva (a maggio il governo ne aveva promessi 4 mila per dopo l’estate) ne sono già occupati 1200. Al ritmo di 80 nuovi ingressi al giorno, meno di una settimana e si ripartirà con l’uso delle altre 3 mila terapie intensive destinate alle malattie ordinarie, mandando in crisi tutta l’organizzazione ospedaliera, e i morti già di per sé in aumento si incrementeranno. Lo stesso discorso, ovviamente meno drammatico ma ugualmente preoccupante, avverrà per le terapie sub-intensive: sono già oggi oltre 12 mila, salgono al ritmo di 7-800 al giorno (l’equivalente di un ospedale di medie dimensioni) e, sebbene non in maniera uniforme sul territorio nazionale, entro una settimana si satureranno le strutture, oltre ai pronto soccorso.

Questo va detto per chiarezza, per capire che non stiamo scherzando, si sta lottando contro il tempo e la situazione richiede misure eccezionali, anche se ledono le nostre libertà individuali.

Con eguale chiarezza va detto che si è passata l’estate a discutere sui finanziamenti dall’Europa che ancora non ci sono, ad incaponirsi che il MES non serve mentre sono soldi che si potrebbero usare subito, e non si è messa in campo una politica seria di pianificazione in vista dell’autunno.

E così oggi chiudiamo progressivamente le scuole, togliendo socialità ai ragazzi, dopo aver discusso sui banchi a rotelle senza aver saputo adeguare il sistema di trasporto pubblico. Torniamo alla didattica a distanza, senza aver adeguato strumenti che non penalizzino gli ultimi. Puniamo la cultura e lo sport, chiudendo cinema, teatri e palestre, nonostante molti che lavorano in quel campo abbiamo investito per rispettare le misure di sicurezza meglio di quanto avviene sui mezzi di trasporto o nei supermercati. Prorogheremo la CIG, ma abbiamo centinaia di migliaia di lavoratori che aspettano da mesi gli stipendi precedenti, senza contare i lavoratori autonomi e i piccoli esercizi commerciali.

Responsabilità del governo? Non solo, a livello locale l’amministrazione Regionale è stata imbarazzante, Presidente Cirio e Assessore Icardi in testa. Abbiamo un sistema di tamponi con tempi di attesa eccessivi che vanificano il tracciamento dei contagi, non abbiamo costituito un numero sufficiente di Unità speciali per l’assistenza domiciliare dei casi positivi, non si è fatto un piano straordinario per potenziare il trasporto pubblico locale.

Questo per dire che è giusto e sacrosanto chiedere senso di responsabilità e spirito di sacrificio ai cittadini, ma a chi è in difficoltà, a chi sta perdendo il lavoro o anche solo a un ragazzo che non può andare a scuola, bisogna essere onesti e raccontare che si poteva fare di più. E come è giusto, chi non si è dimostrato capace deve essere sostituito, perché qui è in gioco la tenuta sociale del paese più che la tenuta di un governo, e il rischio è quello di dare il paese in mano ad una destra pericolosa che già sobilla le piazze.


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