- 3 novembre, 2020
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Ottobre 2020

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Cari amici,
ci troviamo di nuovo nel mezzo della notte. In questi giorni di ricordo dei nostri cari che non sono più, ho pensato ai miei, a cosa provavano quando sentivano suonare l’allarme prima dei bombardamenti. Siamo un po’ così anche noi, sospesi tra l’angoscia e il ridiscendere nel rifugio, noi che in maggioranza una guerra non l’abbiamo conosciuta e pensavamo di venire risparmiati dalle minacce che ciclicamente affliggono l’umanità.
La gestione del Covid si manifesta oggi in tutta la sua gravità: più di 2 mila posti occupati in terapia intensiva, se pensiamo che a maggio il Governo ne aveva promessi 4 mila per l’autunno e ne son stati realizzati solo 1600, significa che stiamo già utilizzando quelli destinati alle malattie ordinarie, mandando in crisi tutta l’organizzazione ospedaliera e saturando strutture e pronto soccorsi.
Questo va detto per chiarezza, per capire che si sta lottando contro il tempo e la situazione richiede misure eccezionali, anche se ledono le nostre libertà individuali.
Con eguale chiarezza va detto che si è passata l’estate a discutere sui finanziamenti dall’Europa che ancora non ci sono, ad incaponirsi che il MES non serve mentre sono soldi che si potrebbero usare subito, e non si è messa in campo una politica seria di pianificazione in vista dell’autunno.
E così oggi chiudiamo progressivamente le scuole, togliendo socialità ai ragazzi, dopo aver discusso sui banchi a rotelle senza aver saputo adeguare il sistema di trasporto pubblico.
Torniamo alla didattica a distanza, senza aver adeguato strumenti che non penalizzino gli ultimi.
Puniamo la cultura e lo sport, chiudendo cinema, teatri e palestre, nonostante molti che lavorano in quel campo abbiamo investito per rispettare le misure di sicurezza meglio di quanto avviene sui mezzi di trasporto o nei supermercati.
Prorogheremo la CIG, ma abbiamo centinaia di migliaia di lavoratori che aspettano da mesi gli stipendi precedenti, senza contare i lavoratori autonomi e i piccoli esercizi commerciali.
Anche a livello locale l’amministrazione Regionale è stata imbarazzante, Presidente Cirio e Assessore Icardi in testa: abbiamo un sistema di tamponi con tempi di attesa eccessivi che vanificano il tracciamento dei contagi, non abbiamo costituito un numero sufficiente di Unità speciali per l’assistenza domiciliare dei casi positivi, non si è fatto un piano straordinario per potenziare il trasporto pubblico locale.
Questo per dire che è giusto e sacrosanto chiedere senso di responsabilità e spirito di sacrificio ai cittadini, ma a chi è in difficoltà, a chi sta perdendo il lavoro o anche solo a un ragazzo che non può andare a scuola, bisogna essere onesti e raccontare che si poteva fare di più.
Pensiamo allora a come ripartire, non per tornare al punto di partenza, ma sforzandoci di immaginare la città che vorremmo quando usciremo dall’emergenza: gli inglesi, sotto i bombardamenti della Luftwaffe, già pensavano al nuovo piano regolatore di Londra.
Di seguito una breve sintesi di alcuni dei temi che mi hanno visto impegnato nel mese di settembre.
BIBLIOTECHE CIVICHE O BOOKCROSSING?
Son tornato ad occuparmi delle Biblioteche civiche, uno dei nostri più importanti strumenti di presidio della città, presentando una interpellanza per chiedere come mai dopo l’emergenza della scorsa primavera sono state riaperte unicamente per il prestito libri, previo appuntamento, mentre non si sono sperimentate forme diverse di apertura e di utilizzo dei locali, come è invece successo in altre città quali Milano, Firenze o Bologna.
Ci sono associazioni territoriali che da anni svolgono iniziative culturali e sociali appoggiandosi agli spazi delle biblioteche civiche, contribuendo in tal senso a rendere le biblioteche un riferimento importante a livello di quartiere, luogo ideale dove la cultura diventa strumento di inclusione e di presidio sociale. Anche l’Associazione Italiana Biblioteche (AIB) ha richiamato la necessità che le biblioteche pubbliche sappiano coniugare, in questa fase di emergenza, “l’analisi dei processi e il loro ridisegno, con rigore, intelligenza e creatività“. Adesso che siamo ripiombati nella fase di lockdown non è più il tempo, ma cogliamo lo stimolo di AIB e pensiamo a come ripartire con intelligenza e creatività.
PIÙ STUDENTI, PIÙ TRASPORTI
La scuola è il settore sociale che per diversi e fondamentali motivi non deve fermarsi, è il luogo della formazione delle nuove generazioni che permette la socializzazione ed il benessere psicofisico ai nostri ragazzi.
Non è accettabile che si chiudano le scuole, dove il distanziamento fisico viene rispettato, perché non sono sicuri i mezzi pubblici per raggiungerle.
Si sono verificati numerosi casi di sovraffollamento, inaccettabili.
Ho quindi presentato un’interpellanza per chiedere quale programmazione GTT abbia attuato nei mesi estivi per garantire la funzionalità del sistema di trasporto pubblico alla riapertura delle scuole ed il conseguente maggior afflusso sui mezzi pubblici. Perché ad esempio non si utilizzano gli autobus dei servizi turistici, fermi nei depositi e con autisti in cassa integrazione, per incrementare le corse nelle fasce orarie maggiormente critiche?
PROGETTAZIONE DELLA LINEA 2 DELLA METROPOLITANA
Dopo un percorso piuttosto tortuoso, che ha accumulato colpevoli ritardi, il progetto preliminare della Linea 2 ha visto finalmente la luce ed è stato approvato a inizio anno.
Un progetto impegnativo, che cuba quasi 5 miliardi di Euro per collegare la parte nord della città (previsto uno sfiocco sino a Pescarito, al confine con San Mauro) e la parte sud verso Orbassano.
La scelta dell’amministrazione è stata quella di affidare la fase successiva della progettazione, quella definitiva, direttamente ad Infra.To, società in house di Palazzo Civico.
Quindi si procederà senza una gara internazionale, come un’opera del genere richiederebbe (solo il costo della progettazione è superiore a 31 milioni di euro).
Una scelta politica, per risparmiare tempo si è detto: la mia perplessità, che ho espresso nel corso di diversi interventi in Commissione ed in Consiglio, è che una società di una trentina di dipendenti è assolutamente inadeguata a svolgere un simile compito: si tratta di una progettazione molto complessa, che richiede competenze in diversi settori, per produrre un gran numero di elaborati e di analisi. Tanto per avere un’idea, la società che si era aggiudicato il progetto preliminare, la francese Systra, ha oltre 7000 dipendenti ed un fatturato di quasi un miliardo di euro (Infrato poco sotto i 400 mila).
Fatto ancor più grave, la Giunta non si prende la responsabilità di questa scelta, ma la scarica sul voto del Consiglio comunale tramite una delibera di indirizzo, rimandando ad una fase successiva l’affidamento dell’incarico, dopo che i tecnici avranno eseguito le verifiche per valutare se Infra.To possiede i requisiti adatti.
Ma come, le verifiche le si fanno ex-post?
Dilettanti allo sbaraglio, e si continua a perdere tempo prezioso.
RESIDENZE SABAUDE SITO UNESCO
La nostra città può vantare ben 13 residenze sabaude, da Palazzo Reale a Palazzo Madama, da Palazzo Carignano alla Cavallerizza Reale, solo per citarne alcune, che possono fregiarsi della certificazione Bene Unesco.
Contrariamente a quanto accade per gli altri 4 siti Unesco piemontesi, queste non hanno un’adeguata evidenza pubblica in termini di segnalazione turistica e culturale. Ho presentato una mozione perché si avvii un programma di pubblicizzazione della Città come Bene UNESCO, in collaborazione con Città Metropolitana e la Regione Piemonte, per promuovere itinerari turistici che valorizzino le residenze sabaude.
BARCA E BERTOLLA: PERIFERIA NORD
Sono stato sabato scorso ad incontrare i comitati civici di Barca e di Bertolla, 2 quartieri all’estremità nord della citta, mal collegati con il centro tramite solo 2 linee GTT con frequenze di passaggio molto basso. Parecchie le criticità che ho avuto modo di costatare: dagli insediamenti Rom che hanno ripreso a popolare le sponde della Stura (ho presentato un’interpellanza), allo stato del fiume che rischia di esondare, a causa dell’alveo dove è presente parecchio materiale alluvionale e tronchi accumulati che occludono alcune arcate del ponte.
Anche su questo aspetto ho presentato un’interpellanza, per stimolare interventi di manutenzione che non sono più stati eseguiti dopo il 2000.
Ho avuto il piacere di conoscere persone motivate, che si prendono cura del proprio territorio, e chiedono interventi semplici quali la rimozione di rifiuti o la messa in sicurezza di tratti di strada pericolosi. Una comunità che va giustamente fiera delle proprie tradizioni, come quella dei lavandai di Bertolla, raccontata nell’ecomuseo a fianco della settecentesca Chiesa di San Grato.
DULCIS IN FUNDO
Ferrante Aporti, carcere minorile di Torino, 40 ragazzi in detenzione e una ventina di guardie carcerarie, ragazzi pure loro.
Alle spalle storie difficili, molti arrivano dal sud del mondo, tutti sono marginalità del nostro mondo.
Una direttrice, che fa la spola tra il carcere di Bari e il nostro minorile: una persona illuminata, appassionata, che crede nell’istruzione e nelle attività culturali affinché la detenzione sia davvero riabilitativa.
Ci siamo conosciuti un anno fa, ed è nata una bella intesa, che ha portato a sviluppare un progetto sulla legalità da proporre nelle scuole, per contrastare fenomeni come il bullismo.
Oggi, grazie ad un premio della Fondazione per l’architettura, si avvia il progetto “Wall coming”, che vedrà la costruzione di un nuovo spazio pubblico: un teatro all’interno del Ferrante Aporti, dedicato ad attività di aggregazione interne e aperto alla città attraverso rassegne culturali. Uno spazio multifunzionale, che comprende anche una pizzeria. Chapeau.
Al solito segnalateci impressioni, suggerimenti e richieste a questi indirizzi:
A presto,
Francesco